Che cos'è la ...gogia?
Insegnare ai bambini, agli adolescenti e agli adulti non è la stessa cosa e proprio per questo non si applica la stessa pedagogia, infatti per gli adulti applichiamo quella che oggi viene chiamata "androgogia".
Vi scrivo due righe, in modo che vi sappiate orientare anche voi genitori nella ricerca di un insegnante. Quando si insegna ad una persona adulta, e con un po' di fortuna, anche a qualche adolescente responsabile, si guida una persona responsabile e consapevole della propria formazione, un bambino spesso è costretto, o direzionato, dai genitori e di certo non si sente responsabile, va stimolato quindi verso l'interesse oltre che verso l'apprendimento della materia. Con questo non voglio dire che con i bambini dovete usare toni alti e bassi, giocosi, allegri e coinvolgenti e con gli adulti potete fare lezioni noiose, monocorde e senza vibrazioni. Voglio solo dire che gli adulti arrivano al corso predisposti a farsi coinvolgere.
I bambini sono molto attratti da vicende e mondi fantastici dove loro possono immedesimarsi con i protagonisti e il movimento li aiuta a vivere queste storie, perdendosi nel loro egocentrismo apprendono giocando e senza stress da prestazione. L'ansia da prestazione sta tornando di moda a mio avviso, sembra quasi che abbia più valore il corsivo o la conoscenza esatta di nozioni temporali e nominative che la formazione di adulti responsabili, attenti, consapevoli e capaci di scelte e responsabilità. Come se una data di nascita di un autore non fosse possibile trovarla su qualche enciclopedia, anzi quasi quasi andiamo a cercare la consapevolezza sull'enciclopedia. Poi ci chiediamo perché torna di moda la violenza. Gli adulti acquisiscono meglio una lingua se questa è vicina alle loro esperienze passate, ai loro desideri e al loro obiettivo, quindi un attrazione molto più realistica, storica, terrena.
Anche gli obiettivi dei corsi sono diversi, gli adulti hanno spinte motivazionali e obiettivi da raggiungere legati alla loro attività professionale, a un viaggio che devono intraprendere, a una ricerca per un articolo ... tutti obiettivi che si possono concordare direttamente con il discente. I bambini, e purtroppo spesso anche gli adolescenti, non hanno obiettivi chiari e precisi, di solito non hanno proprio obiettivi e questi vanno spesso concordati con la scuola o con il genitore e, ahinoi, capita che non corrispondano con gli interessi dei discenti.
Il mio ruolo nei confronti di un adulto è più vicino al mio essere coach, guida di un adulto che approccia ad un percorso di apprendimento in modo consapevole e responsabile, metto a sua disposizione i miei strumenti per farne i suoi, e lo guido verso un suo percorso di apprendimento. Il bambino ha bisogno di un vero Maestro, che lo guida pezzetto pezzetto ad acquisire strumenti non solo linguistici ma anche del significato di comunicazione, di parola, di verbo. In adolescenza avviene di solito, ma non sempre, il passaggio dall'uno all'altro tipo di apprendimento.
Buon lavoro a tutti: professori, genitori e discenti.
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