venerdì 27 agosto 2021

Torniamo a parlare di apprendimento bilingue con SilviaC

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Carissimi Amici,

La brutta notizia è che l'estate sta finendo molto rapidamente, le nostre ferie, per quelli fortunati come me che hanno potuto farle, stanno diventando fotografie. 
Dove siete stati a rilassarvi? 
In città, al mare, in montagna, al lago ... l'estate del 2021, bella o brutta che sia stata, sta diventando un ricordo che va custodito gelosamente, come un album fotografico al quale attingere quando vogliamo ricaricarci ... sognare!

In ogni caso, anche durante le vacanze ho continuato a pormi domande sull'apprendimento. 
Su alcune cose mi sono ricreduta, su altre no. 
Ho ascoltato persone, esperte e non esperte e ho compreso io stessa tante cose. 
Rimango dell'idea che al di là dei mille metodi moderni, che sono benvenuti e assolutamente positivi, quello che conta nell'apprendimento di qualsiasi età è la relazione umana: accogliente, positiva, allegra, assertiva, sicura, coinvolgente e soddisfacente. 
Eccomi qui, all'esordio della nuova stagione di apprendimento con le mie riflessioni, pronta a rispondere alle vostre domande, alle vostre esigenze e alle vostre richieste.

Questa estate ho ripensato a quando vivevo in Finlandia, insegnavo italiano a ragazzi adolescenti. Insegnavo italiano in inglese a ragazzi adolescenti che parlavano solo finlandese. 
Allora non c'erano telefonini e internet lo potevo usare in biblioteca ma non era così avanzato come oggi (comunque sono giovane, non vi fate strane idee). 
Una mattina, parlavamo di gite in Italia e si faticava a far dire loro qualcosa. In un momento siamo finiti a parlare delle Dolomiti e proprio mentre tutto cominciava a scorrere, uno di loro mi chiede: 

"Scusi, come si chiama in italiano lo zoccolo della capra?". 

Purtroppo, ahimé, non lo sapevo. 
Provate voi a prendere il vecchio zingarelli da 4 kg e vedete se riuscite a capire come dalla definizione, arrivate al nome.
La settimana dopo, ancora non lo avevo trovato (ero molto giovane e poco furba, non ridete), così si alzò un ragazzo, venne alla lavagna, fece il disegno dello zoccolo di capra e provò a spiegare in Italo-Finlandese, che lo zoccolo della capra si chiama unghia fessa perché ha una spaccatura.  
Alla fine di quella spiegazione tutti applaudirono e da là in poi il compito diventò "cercare le domande a cui la prof non sa rispondere". 
Fu un anno all'insegna delle risate. 
Ero felice, davvero! 
In Finlandia non usavo voti, non punivo, non mettevo in ridicolo ma parlavo con i ragazzi, spiegavo loro cosa avevano imparato a dire e cosa ciascuno di loro doveva migliorare. 
Sbagliavo, ridevo e mi lasciavo prendere in giro.

Da allora ho compreso quanto è importante avere un approccio bilingue verso la lingua straniera. Immaginate quante volte mi sono sentita dire: "Ma tu sei italiana e non vai nemmeno tanto spesso in Inghilterra, non puoi saperlo, non puoi farlo, non sai niente" oppure "Ma io sono bilingue, io vivo in Inghilterra e anche se non sono laureata so insegnare e tradurre meglio di te", e molto altro.

Ci tengo a precisare che io sono dell'idea che un approccio bilingue non ha nulla a che vedere con - 3 mesi di corso e parli inglese come italiano  - vedrai che alla fine dell'anno saprai dire e capire tutto ... 
Un approccio bilingue è il modo in cui si approccia l'apprendimento delle lingue e l'apertura mentale che ti lascia. 
Te ne accorgerai quel giorno in cui pagherai dei soldi (sudati) per mandare tuo figlio in Inghilterra e lui tornerà felice perché ha parlato inglese, ha sbagliato e ha saputo ridere dei suoi errori, ha compreso le battute degli amici, ha potuto vedere un musical a teatro anche se non ha compreso ogni parola, ma non ha passato il suo tempo a cercare il significato di quello che ascoltava nel suo cervello italiano. 

Questo è un percorso che si costruisce piano piano, lentamente, con pazienza, sorridendo e con tanta curiosità. Chiaramente poi, come ogni cosa, la lingua va coltivata e allenata. Qui subentra la preferenza per l'insegnante madrelingua, che però deve avere una certa preparazione pedagogica. Quanti italiani avete sentito che sono madrelingua e sbagliano i verbi, le H, le preposizioni ... ? La stessa cosa vale per l'Inglese. 

Attenzione a non fare dell'apprendimento una schiavitù, avete mai provato a danzare sulle punte odiando il balletto? Non potrete essere ballerine o ballerini se non amate la danza, cioé se non aprite il vostro cuore e il vostro sorriso alla danza, come alla lingua, anche quando il gioco si fa duro. 
Io conosco un bambino che non è riuscito mai a fare un corso di nuoto fino alla fine, diciamo pure che avrà fatto 6 mesi di corso a 3 anni, quando il nuoto è gioco, è semplice acquaticità. In ogni caso a partire da questa meravigliosa acquaticità, lui ha cominciato ad andare in piscina ogni estate con i genitori che sempre nuotavano in piscina. Lui giocava, si attaccava ai piedi, faceva lo squalo e a 10 anni sapeva nuotare a stile libero e cominciava a praicare il delfino, senza fatica, con il sorriso più grande del mondo e pieno di energia.

Con queste parole riapro la stagione dei corsi di lingua on-line, quest'anno ancora più ingarbugliati. Quest'anno non offro solo corsi di lingua ma possibilità stimolanti per questi ragazzi che da due anni a questa parte vivono nella paura, con la bocca chiusa, isolati e molti con meno possibilità. 
Laboratori che si possono intersecare tra loro, tra teatro, giornalismo, traduzioni, e ricerche. 
Pubblicheremo nuovi giornali e nuovi video e spero che nessuno di voi manchi, chi fa tutto e chi fa poco, vi voglio tutti positivi, sorridenti, capaci di sbagliare e di ricominciare e pronti a produrre competenza e un pizzico di felicità.
Laboratori che promuovono l'incontro intelligente on-line tra ragazzi e ragazze di diverse città d'Italia, magari anche oltre nazione e oltre continente. Insieme potrebbero creare un mondo fantastico. 

Oltre ai laboratori offro percorsi di counseling per aiutare i genitori dei bambini più piccoli ad aiutarli con le lingue e magari imparano la lingua anche le mamme, proprio mentre si dedicano ai propri figli. 

A presto
SilviaC.









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