mercoledì 23 giugno 2021

Danza in tempi di pandemia, la sensibilità artistica di chi non rinuncia.

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In verità vi dico che nonostante la pandemia, visto l'anno durissimo che ho affrontato, sono andata a fare il bagno al mare per qualche giorno in un posto tra il selvaggio e il moderno, in mezzo a persone gentili e disponibili. Un sospiro di sollievo, la possibilità di stare in natura, tra la pineta e il mare, in modo abbastanza isolato e molto pulito. Ci voleva proprio.

Ora che mi sono riposata vorrei condividere con i miei amici lettori qualcosa che mi ha molto colpito. Come sicuramente avrete compreso di me, io sono una che quando una porta si chiude non si abbatte ma si gira intorno per vedere quali altre porte si possono aprire, poi c'è anche chi passa il suo tempo a chiudermi le porte dietro ma di questo posso solo ringraziare così non perdo tempo. 
Di fatto aprire altre porte è divertente, avventuroso e spesso molto faticoso ma è l'unico modo per me di non chiudermi nella disperazione di una pandemia, oppure di un risultato andato male. 
Per fortuna siamo circondati da medici esperti che stanno in prima linea per risolvere la questione COVID-19. 

I medici, però, non sono gli unici che cercano di sconfiggere la pandemia cercando di non far cadere in depressione il paese. 
I veri professionisti, infatti, sono quelli che trovano il modo di andare avanti e non quelli che si nascondono dietro la pandemia, per quanto difficile possa essere il periodo.
Ho visto professori e maestre lavorare in tutte le condizioni e portare avanti gli studenti in modo egregio nonostante le difficoltà degli studenti, ma anche degli insegnanti. Nonostante il vaccino, la paura di farlo e la voglia di esserci e non tirarsi indietro.

Tanto dispiacere mi hanno fatto, invece, quelle persone che si sono tirate indietro, non disposte a lavorare nelle difficoltà, pronte a prender posto se sicuro e comandato ma non pronte a tener fede alle promesse fatte ai ragazzi, lasciandoli soli all'ultimo momento. 
Un modo professionale di far crollare i sogni dei nostri giovani, ma di chiunque.

Io stessa ho cercato di costruire situazioni alternative per trasformare le chiusure in aperture: 
e ringrazio le persone che mi hanno dato fiducia e ringrazio i ragazzi che tanto hanno lavorato e ringrazio gli ospiti che sono intervenuti per contribuire a non far sentire il nulla a questi ragazzi.

In questo marasma pandemico che tante difficoltà ha creato ma che si sta cercando di superare tutti insieme, in un angolo del mondo ho scoperto un artista che non ha mai abbandonato ciò in cui crede, che con sorriso, ironia e sincerità, senza usare allusioni o metafore, non ha voluto abbassare i costi delle sue prestazioni perché lui stesso ha continuato a sostenere costi, perché lui stesso si è visto dimezzare il lavoro e ... perché, come poi ho scoperto, è riuscito a portare avanti sogni, desideri, speranze e fiducia. 

Sto parlando di un ballerino che dopo aver solcato i teatri a passi di danza ha continuato la sua professione nell'insegnamento. 
Ha aperto una scuola, ha scelto i suoi istruttori, insegna lui stesso e non si è fermato di fronte alla pandemia. 
I corsi di danza in digitale, sono durissimi. Devi davvero amare ciò che fai per poterli sostenere. 
Non solo non ha mai smesso di fare lezione mantenendo alto l'umore dei suoi allievi e delle sue allieve, ma non ha mai rinunciato allo spettacolo finale. 

Lui si chiama Corrado, è romano, vive a Trieste, vive di danza, di ricerca, di insegnamento e di vita.


Andiamo a curiosare cosa ha messo in piedi in tempi di pandemia:

Il video del saggio del 2020 va guardato tutto, dall'inizio alla fine, perché insegna cosa vuol dire essere professionisti competenti, capaci di non mollare e di non abbandonare nessuno anche quando si viene abbandonati. 
Un balletto pazzesco, non vi fermate alle prime immagini.

Il saggio del 2021 va visto dall'inizio alla fine, perché insegnare danza on line non è uno scherzo, tra un vai in digitale e un vieni in presenza, diventa ancora più difficile ma si torna a ballare in presenza, per quel che da casa si è potuto imparare e in spazi distanziati, segnati, non incrociati ... io prego tutti i miei lettori di guardare i due saggi e di regalare un applauso a questi professionisti e ai loro discenti, perché non hanno mai mollato e sono riusciti lo stesso in qualcosa di emozionante.

Palcoscenico ... applauso.
SilviaC.

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