Learning Online with Silvia
Estragon: We always find something, eh Didi, to give us the impression we exist? Vladimir: Yes, yes, we're magicians. (Samuel Beckett, Waiting for Godot)
venerdì 29 agosto 2025
The town of Perugia
Perugia
Perugia capoluogo dell'Umbria e importante città d’arte, è situata su un colle nella valle del Tevere. Famosa per il suo centro storico medievale, le numerose università che rendono la città viva e giovane, l’università per stranieri che la rendono multiculturale, il festival jazz di luglio che da anni coinvolge tutta la città, attira appassionati di musica e importantissimi musicisti che si esibiscono in ogni teatro, angolo, locale, piazza e palcoscenico della città.
La sua storia ha radici tra gli etruschi, Le origini della città risalgono a un antico insediamento umbro e poi etrusco, di cui l'Arco Etrusco è una testimonianza. La sua architettura si mischia armonicamente con strutture moderne.
L'architettura medievale domina il centro storico, con monumenti come la Fontana Maggiore, il Palazzo dei Priori e la Cattedrale di San Lorenzo. La Rocca Paolina è una fortezza che nasconde un intero quartiere medievale sotterraneo Una città facile da girare a piedi, per via del minimetrò che passa sopra i tetti e delle scale mobili dislocate in diversi punti della città.
Anche la cucina umbra è notevole, include specialità come gli strangozzi al tartufo nero di Norcia, gli gnocchi al sugo d'oca, la torta al testo e il famoso cioccolato, per il quale è nata la manifestazione Eurochocolate.
The Charm of Trieste
Il fascino di trieste
Trieste è una splendida cittadina di confine, situata nel nord-est dell’Italia è conosciuta per la sua complessa storia multiculturale. Da sempre è un importante crocevia di culture latine, slave e mitteleuropee. Da Mille e una notte l'atmosfera retrò che si respira tra i caffè storici che da sempre attraggono scrittori e persone di cultura da tutto il mondo.
Il suo porto è stato un punto cruciale dell'Impero Austro-Ungarico e oggi è uno dei porti italiani più importanti per il traffico merci.
Il legame storico con l'Impero Asburgico ha influenzato l'architettura neoclassica e l'eleganza della città, che si riflette nei suoi palazzi austeri e nelle piazze.
Famosa per la sua magnifica piazza Unità d’Italia, Una delle piazze più grandi d'Europa, che si apre direttamente sul mare, circondata da imponenti palazzi storici; per la bora, un vento forte che soffia dal Carso, influenzando il suo paesaggio e la vita quotidiana; per i suoi i caffè, luoghi storici di incontro di intellettuali, dove si può ancora percepire la loro atmosfera e a volte incontrarli seduti a bere un caffè o a presentare il proprio libro.
Molto affascinante è il Canal Grande, che ci fa respirare aria di Venezia, attraversato da ponti, rappresenta un elemento distintivo del centro cittadino.
Una città piccola ma piena di cultura, troviamo il faro della Vittoria Alata, ad opera dell'architetto italiano Arduino Berlam. Tempio Nazionale a Maria Madre e Regina di Monte Grisa, un importante santuario noto per la sua peculiare forma triangolare. L’anfiteatro romano, il castello di San Giusto e il Castello di Miramare, il raffinato palazzo Revoltella e ancora tanto.
Spettacolare il panorama visto dal tempio di Monte Grisa o dalla passeggiata della Napoleonica, che cammina alta, a strapiombo sul mare. Una vista che mozza il fiato sia di giorno che di notte.
venerdì 15 agosto 2025
Predisposizione al linguaggio e partecipazione attiva all'evoluzione umana
martedì 22 luglio 2025
Psicologi parenti - perché no.
Oggi vi parlo del perché il codice deontologico vieta agli psicologi di intervenire, fare diagnosi o fare terapia ai propri familiari, parenti o amici stretti. Può sembrare una stupidaggine ma è una cosa molto importante e, per esperienza personale, vi voglio dire che è una questione che va compresa e rispettata perché può portare molto oltre lo scambio di due o tre battute, se una diagnosi la si può chiamare battuta. Cominciamo andando a vedere cosa recita l'articolo 28, perché io sono sempre dell'idea che sapere è meglio di non sapere:
L'articolo riguarda il divieto di commistione tra il ruolo professionale e la vita privata, sottolineando che non devono esserci interferenze tra i due ambiti che possano danneggiare l'attività professionale o l'immagine della professione stessa. Inoltre, l'articolo specifica che è vietato instaurare relazioni significative di natura personale, in particolare affettivo-sentimentale o sessuale, con pazienti durante il rapporto professionale, e che è altrettanto grave instaurare tali relazioni nel corso del rapporto professionale.
Articolo 28 del codice deontologico degli psicologi italiani recita:
Lo psicologo evita commistioni tra il ruolo professionale e vita privata che possano interferire con l’attività professionale o comunque arrecare nocumento (danno) all’immagine sociale della professione. Costituisce grave violazione deontologica effettuare interventi diagnostici, di sostegno psicologico o di psicoterapia rivolti a persone con le quali ha intrattenuto o intrattiene relazioni significative di natura personale, in particolare di natura affettivo-sentimentale e/o sessuale. Parimenti costituisce grave violazione deontologica instaurare le suddette relazioni nel corso del rapporto professionale. Allo psicologo è vietata qualsiasi attività che, in ragione del rapporto professionale, possa produrre per lui indebiti vantaggi diretti o indiretti di carattere patrimoniale o non patrimoniale, ad esclusione del compenso pattuito. Lo psicologo non sfrutta la posizione professionale che assume nei confronti di colleghi in supervisione e di tirocinanti, per fini estranei al rapporto professionale.
Che vuol dire?
Il Codice Deontologico degli Psicologi Italiani, mira a proteggere il paziente, garantire l'efficacia del trattamento e a difendere la categoria stessa degli psicologi.
Il Codice afferma che è una violazione deontologica effettuare interventi diagnostici o terapeutici su persone con cui si intrattengono relazioni significative.
Questa limitazione si basa sul principio che la relazione personale, soprattutto se affettivo-sentimentale, può compromettere la neutralità, l'obiettività e la capacità del professionista di fornire un sostegno efficace.
Ma perché?
La relazione pregressa potrebbe influenzare la percezione del professionista, portando a giudizi o pregiudizi che inficiano la diagnosi e il trattamento.
La commistione tra il ruolo professionale e quello personale può creare confusione e difficoltà nella gestione della relazione terapeutica.
Potrebbe essere più difficile per lo psicologo mantenere la riservatezza con un familiare o amico, compromettendo la fiducia del paziente.
La dinamica relazionale preesistente potrebbe portare a tentativi di manipolazione o influenza sulla terapia da parte del paziente o dello psicologo parente.
Lo psicologo può fornire consulenza e sostegno a familiari e amici, ma non può intraprendere una vera e propria terapia o formulare diagnosi.
La consulenza deve essere limitata a fornire informazioni, orientamento e supporto, senza entrare nel merito della diagnosi o del trattamento.
È vietato sfruttare la posizione professionale per ottenere vantaggi personali, sia patrimoniali che non patrimoniali
La consulenza deve essere una volta, solo con il familiare che eventualmente chiede aiuto, non condivisa con altri amici o parenti.
Ma quanto è forte la tentazione per uno psicologo, o per un parente, che sente di dover salvare tutti sempre e comunque, quanto è forte per una persona che pensa di avere un parente malato, consultarsi con fratelli, cugini, amici che magari anche sono di un qualsiasi settore medico, per cercare di confermare la propria teoria, prima di esporla al familiare che, secondo lo psicologo, lo riguarda?
Quanto è forte la tentazione di giustificare questo atteggiamento con un vittimismo che diventa "io volevo solo aiutare, ero in pensiero per lui/lei..."
Quanto è grave il diffondersi di queste chiacchiere tra amici e parenti se fosse vero? E se non fosse vero? Quanto è difficile vivere per una persona sulla quale è stato gettato il fango del giudizio, pregiudizio, del giudizio sbagliato, quindi falso?
Chi subisce queste vessazioni, perde la fiducia nel mondo, nei parenti, nella famiglia, nelle istituzioni e non vive più, non si cura più, e se poi tutto questo riguarda anche i figli, allora si che anche loro sono in difficoltà, ma per colpa di chi?
Di chi ha sparso la voce?
Di chi ha fatto finta di niente?
O di chi si è visto trattare come interdetto da medici o parenti e senza una ragione reale?
Io sono filosofo nell'animo e non amo la psicologia, quello che osservo è che spesso le leggi ci sono (come l'articolo 28 del codice deontologico degli psicologi italiani), vanno solo seguite.
Ma come seguire le leggi se non si è in grado di comunicare con chi ci/si ama? O peggio, se non si è in grado di amare e quindi rispettare le altre persone? E perché poi? Nessuno lo sa mai, perché di solito chi lancia questo sasso nasconde la mano, insabbia la testa e sparisce.
Ricordate:
amate o odiate i vostri parenti e i vostri amici ma non li aiutarli necessariamente, non li aiutate se loro non vogliono, parlateci, amateli e parlateci ancora guardandoli negli occhi, ma non li uccidete portando loro nella vostra follia.
Buona estate
Silvia
giovedì 3 luglio 2025
Tornare filosofi
venerdì 11 aprile 2025
Un po' di ...gogia! (tra pedagogia e androgogia)
Che cos'è la ...gogia?
Insegnare ai bambini, agli adolescenti e agli adulti non è la stessa cosa e proprio per questo non si applica la stessa pedagogia, infatti per gli adulti applichiamo quella che oggi viene chiamata "androgogia".
Vi scrivo due righe, in modo che vi sappiate orientare anche voi genitori nella ricerca di un insegnante. Quando si insegna ad una persona adulta, e con un po' di fortuna, anche a qualche adolescente responsabile, si guida una persona responsabile e consapevole della propria formazione, un bambino spesso è costretto, o direzionato, dai genitori e di certo non si sente responsabile, va stimolato quindi verso l'interesse oltre che verso l'apprendimento della materia. Con questo non voglio dire che con i bambini dovete usare toni alti e bassi, giocosi, allegri e coinvolgenti e con gli adulti potete fare lezioni noiose, monocorde e senza vibrazioni. Voglio solo dire che gli adulti arrivano al corso predisposti a farsi coinvolgere.
I bambini sono molto attratti da vicende e mondi fantastici dove loro possono immedesimarsi con i protagonisti e il movimento li aiuta a vivere queste storie, perdendosi nel loro egocentrismo apprendono giocando e senza stress da prestazione. L'ansia da prestazione sta tornando di moda a mio avviso, sembra quasi che abbia più valore il corsivo o la conoscenza esatta di nozioni temporali e nominative che la formazione di adulti responsabili, attenti, consapevoli e capaci di scelte e responsabilità. Come se una data di nascita di un autore non fosse possibile trovarla su qualche enciclopedia, anzi quasi quasi andiamo a cercare la consapevolezza sull'enciclopedia. Poi ci chiediamo perché torna di moda la violenza. Gli adulti acquisiscono meglio una lingua se questa è vicina alle loro esperienze passate, ai loro desideri e al loro obiettivo, quindi un attrazione molto più realistica, storica, terrena.
Anche gli obiettivi dei corsi sono diversi, gli adulti hanno spinte motivazionali e obiettivi da raggiungere legati alla loro attività professionale, a un viaggio che devono intraprendere, a una ricerca per un articolo ... tutti obiettivi che si possono concordare direttamente con il discente. I bambini, e purtroppo spesso anche gli adolescenti, non hanno obiettivi chiari e precisi, di solito non hanno proprio obiettivi e questi vanno spesso concordati con la scuola o con il genitore e, ahinoi, capita che non corrispondano con gli interessi dei discenti.
Il mio ruolo nei confronti di un adulto è più vicino al mio essere coach, guida di un adulto che approccia ad un percorso di apprendimento in modo consapevole e responsabile, metto a sua disposizione i miei strumenti per farne i suoi, e lo guido verso un suo percorso di apprendimento. Il bambino ha bisogno di un vero Maestro, che lo guida pezzetto pezzetto ad acquisire strumenti non solo linguistici ma anche del significato di comunicazione, di parola, di verbo. In adolescenza avviene di solito, ma non sempre, il passaggio dall'uno all'altro tipo di apprendimento.
Buon lavoro a tutti: professori, genitori e discenti.
lunedì 1 luglio 2024
Torino
Torino
Torino, la città dalle immense piazze. Solo un giro tra le piazze di Torino è sufficiente a vedere quanto può portare con sé una città così bella: monumenti, attrazioni, palazzi d’epoca. Non a caso, Piazza San Carlo è detta “Il salotto di Torino”. Torino così Italiana nella sua storia, madre patria di lavoro e scontri tra i cittadini del Nord e del Sud, fino a trovare una dimensione possibile. Torino è così Europea con le sue gallerie ricoperte da vetri che le illuminano, con i vari caffè e ristoranti al loro interno, ricordano i passaggi parigini, les passages parigine: Galleria Umberto I, Galleria San Federico, Galleria Subalpina. La enorme Mole che spicca su tutta la città, grandiosa.
Il Museo Egizio di Torino, ha sede nell’edificio seicentesco di Palazzo dell’Accademia delle Scienze ed è il più importante museo egizio del mondo dopo quello de Il Cairo.
Torino è la città che ha conosciuto la Francia prima di dare l’avvio all’unità di Italia, ha conosciuto Napoleone Bonaparte, Vittorio Emanuele I e anche Vittorio Emanuele III; una città di origine celtica, rasa al suolo da Annibale, ricostruita dai romani … ricostruita, è una parola importante se si pensa a Torino. Nulla l’ha fermata, è sempre risorta da tutto, un pezzo forte che mostra il carattere deciso degli italiani.
Il 17 Marzo 1861 Torino diviene capitale d’Italia, la prima Capitale del Regno subito dopo l’Unificazione.
L’Italia era allora una Monarchia e, per questo motivo, a Torino si possono trovare monumenti, edifici e simboli di carattere imperiale.
Quando nel 1865 a Torino fu tolto l’onore di essere capitale d’Italia, la città si rimboccò le maniche e divenne in poco meno di un ventennio, una importante città. Industriale, promuove l’energia elettrica favorendo una mentalità rapida e imprenditoriale, così a seguire Torino si fa promotrice di varie industrie manifatturiere, alimentari, assicurative, petrolchimiche. Queste industrie oggi promuovono la cultura e la conoscenza raccontando la loro storia e creando spazi museali.
la Cappella della Sindone di Torino, un capolavoro barocco di Guarino Guarini, dal 1997 patrimonio mondiale UNESCO.
Parco del Valentino, cuore verde della città, i Musei Reali, il Santuario della Consolata (la Chiesa di Santa Maria della Consolazione), la Basilica, il Duomo, Villa delle regine, Piazza Castello con i caratteristici portici torinesi e il Palazzo Reale, situato al centro della piazza.
I Musei Reali di Torino sono una della attrazioni più importanti del capoluogo piemontese. Su una superficie di oltre 3.000 metri si snoda un percorso, anzi un vero e proprio tuffo, nella storia di Torino, dell’Italia e del mondo. Al loro interno, i Musei Reali ospitano: l’Armeria Reale, la Biblioteca Reale, il Palazzo Reale, la Galleria Sabauda, il Museo Archeologico, i Giardini Reali e le Sale Chiablese dove si svolgono spesso interessanti mostre temporanee.
Non si può non sostare almeno 3 notti a Torino, ditemi quando volete andarci e io vi aiuto a trovare quanto vi occorre per dormire e girare.
Scrivetemi a s.corridoni@gmail.com
Godetevi la nostra città industriale
Rome
Rome is the eternal city; it has been described by writers, poets, songwriters, painters, and sculptors for this reason, for the sparkle of the moon that makes us fall in love, for the Tiber with its Isola Tiberina and the Broken Bridge (Ponte Rotto), which have been there since the city's beginnings. The Imperial Forums (Fori Imperiali) and Ostia Antica archaeological site give us the pleasure of walking on the streets built by the ancient Romans, the most skilled builders in the world.
In Rome, you can stop for months, for years, to study art history; everyone has passed through Rome. You can walk, and in every corner you turn, you find yourself in the times of Romulus and Remus, of Caesar, of the Borgias, of Fascism, an immense town that hosts the Vatican City with its churches and the magnificent Vatican Museums.
Speaking of museums, Rome also has many. Just think of the Capitoline Museums, Galleria Borghese, Palazzo Barberini, National Gallery of Modern Art, Ara Paris, and Museum of Civilizations.
When looking at the monuments that never have a single true father and never belong to a single historical period, think of Castel Sant'angelo's history and the Fori Imperiali's splendour, especially during the night with the magical illuminations that point to them. Everyone loves the young and chatty walks in Trastevere, Piazza Navona, showing us the disputes between Bernini and Borromini and the more modern fire eaters, giving us a magic atmosphere while waiting for the old Befana.
The Roman fountains carry a thousand stories and come from a thousand historical periods; who wouldn't want to bathe on the night of August in the water of the Barcaccia or at the Fontanone or the Trevi Fountain. I would like to, but please don't do it; it would mean destroying them.
Who needs to learn what the Colosseum is like? "Er cuppolone" from the Gianicolo, and on a sweltering summer evening, you go up there to get some fresh air and watch the magic of Rome.
What do Romans love? Being outside, chatting, laughing, joking, hugging each other but not letting anyone think that they are not excellent workers, ours is a large city, rich and poor, cultured and ignorant, complete and never empty, violent and calm but always present and well educated.
Also, it is polite during the significant cultural events it hosts, such as the May 1st concert for workers. The concerts at the Circo Massimo are a great effort, but what a thrill. Remember when, after the pandemic, Måneskin reopened the doors of live concerts right at the Circo Massimo? The summer theatrical shows are where you sit on the big stone steps of the Theater of Ostia Antica or in Caracalla.
Rome must be explored during the day and at night, listened to, and visited in every season. If you tell me what you would like to see in Rome, I will help you find what you need to sleep and get around.
Please send me an email at s.corridoni@gmail.com.
Enjoy our eternal city.
Roma
Roma è la città eterna, è stata descritta da scrittori, poeti, cantautori, pittori, scultori … per questo, per il friccico di luna che ci fa innamorare, per il Tevere con la sua Isola Tiberina e il Ponte Rotto, che sono là dagli albori della città. I Fori Imperiali e gli scavi di ostia antica, ci concedono il sapore di passeggiare sulle strade costruite dagli antichi romani, i più abili costruttori al mondo.
A Roma ci si può fermare per mesi, per anni, solo a studiare storia dell’arte, tutti sono passati per Roma. Potete camminare e in ogni angolo che vi girate vi ritrovate ai tempi di Romolo e Remo, di Cesare, dei Borgia, del Fascismo … una città immensa che ospita la Città del Vaticano con le sue chiese e i magnifici Musei Vaticani.
A proposito di musei, a Roma abbiamo molto anche in questo settore, basti pensare ai Musei Capitolini, Galleria Borghese, Palazzo Barberini, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Ara Paris, Museo delle Civiltà.
Le trasformazioni nella storia della città, delle persone, di ogni cosa.Tutto attraverso uno sguardo ai monumenti che non hanno mai un solo vero padre e non appartengono mai a un solo periodo storico, basta pensare alla Storia di Castel Sant’angelo, allo splendore dei fori imperiali soprattutto durante la notte con le magiche illuminazioni che li puntano, alle passeggiate giovani e chiacchierone di Trastevere, a Piazza Navona che tra le dispute tra Bernini e Borromini e i più moderni mangiatori di fuoco ci fa compagnia aspettando la vecchia befana romana, le fontane romane portano mille storie e provengono da mille periodi storici, chi non vorrebbe bagnarsi la notte di ferragosto nell’acqua della Barcaccia, al Fontanone o a Fontana di Trevi … vorrei anche io ma per favore non fatelo, significherebbe distruggerle.
Chi non sa come è fatto il Colosseo, er cupolone visto dal Gianicolo quando la sera estiva e caldissima si va lassù a prender fresco, a guardare la magia di Roma e a fare due chiacchiere tra amici.
I romani amano stare fuori, chiacchierare, ridere, scherzare, abbracciarsi ma che non si pensi che non sono ottimi lavoratori, la nostra è una città grande, ricca e povera, acculturata e ignorante, piena e mai vuota, violenta e pacata ma sempre presente e ben educata.
Educata anche durante i grandi eventi culturali che ospita come il concerto del 1° maggio per i lavoratori, i concerti al Circo Massimo sono una grandissima fatica ma che emozione, ricordate quando dopo la pandemia i Måneskin riaprirono le porte dei concerti live proprio al Circo Massimo? Gli spettacoli estivi seduti sui gradoni del Teatro di Ostia Antica o a Caracalla.
Roma va girata di giorno e di notte, va ascoltata, va visitata in ogni stagione e se mi dite cosa vi piacerebbe vedere a Roma, io vi aiuto a trovare quanto vi occorre per dormire e girare. Scrivetemi su s.corridoni@gmail.com
Godetevi la nostra città eterna
giovedì 7 dicembre 2023
Taccio, o meglio, mi taccio
L’azione espressa dai verbi transitivi pronominali non ricade direttamente sul soggetto, ma rimane nella sua sfera d’influenza; il pronome atono non costituisce l’oggetto ma un complemento indiretto (per es. mi chiedo se fosse la cosa giusta; mi lavo le mani). In questi casi il pronome rappresenta un complemento di termine, il complemento oggetto è espresso e indica ciò che nell’azione si svolge nella sfera del soggetto.
Nei verbi pronominali intensivi, invece, il pronome non è indispensabile: non modifica il significato del verbo, è usato soltanto per enfatizzare l’intensità (anche emotiva) della partecipazione del soggetto all’azione (per es. mi bevo un bicchiere di birra). L’italiano ricorre a quest’uso per esprimere le funzioni di una diatesi, quella media, assente nella nostra lingua (ma presente in altre, per esempio il greco). La diatesi media indica intatti “una più intensa partecipazione del soggetto all’azione, che resta nella sfera del soggetto stesso”
Tacere deriva dal latino tacēre, che poteva essere sia transitivo sia intransitivo. I principali dizionari italiani registrano tanto l’uso transitivo quanto l’uso intransitivo di tacere; il GDLI e il GRADIT qualificano tacersi come intransitivo pronominale.
L’oscillazione dell’uso tacere/tacersi è molto antica e ben presente nella lingua letteraria: abbiamo esempi di tacersi, tra l’altro, in Bono Giamboni (Fiore di rettorica: “Anche mi taccio la codardia che facesti quando fosti gonfaloniere”)
In conclusione, le forme taccio e mi taccio sono da ritenersi entrambe corrette, ma nell’uso attuale la prima predomina largamente, mentre la seconda sembra un arcaismo, volutamente esibito.