martedì 16 agosto 2016

L'apprendimento vien curiosando e sperimentando

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Chi mi conosce lo sa, amo i posti dove la natura si fa amare, possibilmente in silenzio, senza affollamento e con il tempo di respirarla. Così, con i miei bambini, sono andata al mare in un posto semplice, non chiassoso e non troppo vanitoso.
Abbiamo pensato di portare le ciabattine anche in acqua per via dei sassi ma poi:
"Mammina mi tolgo le scarpe o non saprò mai che forma hanno i sassi del mare"
Mi sembra giusto, le forme non si imparano solo guardando, bisogna sentirle, toccarle ... anche camminarci sopra. Un sasso liscio, ruvido, appuntito, tondo, asciutto, bagnato, scivoloso, caldo, freddo ... non lo sai se guardi e basta.
Bam bam bam, tre tocchetti e il sasso si rompe.


"Mamma, hai capito come facevano le lance gli antichi? Guarda lo rompo ancora. Non era poi così faticoso!"
Bam bam bam ... sorrido e penso

"Oddio forse un po' faticoso si, ma c'è tempo per capirlo".
Allora mi accorgo che la mia bambina è concentrata su un sasso grigio, banale e le chiedo cosa sta guardando.
"Sto dipingendo. Mamma ho trovato dei sassi magici. Guarda un sasso scrive sull'altro. Guarda cosa ho fatto".
Ma non basta, si stanca, ha caldo. Torna in acqua, schizza, gioca, si bagna ... poi si ricorda che aveva un'opera d'arte in corso, raccoglie un altro sasso, questa volta giallo scuro, va a finire la sua opera e scopre che può anche di-segnare di arancione. È felice.


Mi chiede se questi possono somigliare ai graffiti che gli uomini primitivi hanno lasciato nelle caverne.

Le dico che in effetti potrebbero, le chiedo però di immaginare come sarebbe la sua scoperta se lei non avesse mai sentito parlare degli uomini primitivi, se non conoscesse le penne e le matite, se non sapesse né leggere né scrivere e lei mi risponde:
"Non so, proverei a disegnare quello che vedo, forse comincerei dalle forme geometriche, come i bambini molto piccoli"
Già!
Comincerei dalle forme geometriche!
Allora ho pensato alla scrittura. In fondo leggere e scrivere è un'invenzione dell'uomo, non è una questione di istinto, di appartenenza, non esiste la scrittura in natura, figuriamoci la lettura ... eppure ... vi siete accorti che le lettere somigliano alle forme geometriche, spesso hanno tre segmenti (tondi o retti), chissà, forse sto solo sognando ma guardo l'albero fuori casa: un tronco-rettangolo, una chioma-cerchio. L'albero lontano, un tronco-rettangolo, una chioma-triangolo. La A, mi sembra, somiglia a una casa con tetto spiovente, anti neve o anti pioggia. Non so. Il caldo forse mi fa male ... Alla prossima fantasia.
A proposito bambini, non si portano via i sassi dal mare.

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