Il Carso e l'Istria sono zone in cui la natura è bella, accogliente e selvaggia allo stesso tempo, da quando mi muovo da queste parti ho visto cose straordinarie. Le Grotte di Baredine (Baredine Jama) sono tra queste. A differenza della Grotta Gigante che ad un certo punto diventa talmente ampia che ti fa venire le vertigini (basti pensare che dentro ci si può mettere la cupola di San Pietro capovolta), le Grotte di Baredine sono strette.
Abbiamo quasi toccato delle stalattiti che sembrano delle enormi fette di roccia sottili, con un po' di fantasia sembra i vedere delle grandissime fette di prosciutto crudo (ma perdonate la fantasia io sono così, come i bambini).
Io sono un'amante degli orizzonti lontani e degli spazi aperti e devo dire che ogni volta scendere in grotta un po' mi turba. Sono tanto profonde e sento come se qualcosa mi spingesse verso il suolo. Come se ci fosse una maggiore forza di gravità e io mi sentissi più attaccata al terreno che mai (cosa che accentua anche la mia percezione dell'essere cicciona, meno male che poi si torna in superficie!!)
Scendi, attraverso scalette di roccia, spesso umide e scivolose, scendi anche 100mt e pensi "certo qua sotto cosa ci può mai essere" e ti guardi intorno, vedi roccia buia, ma se ci punti la luce vedi tante sfumature di colore, proprio come quando facevo le immersioni, sembrava tutto uguale poi puntavi la luce e vedevi cose talmente belle da sembrare finte. Si, questi sono i momenti in cui capisci veramente cosa significa quando si dice che i colori si vedono solo con il riflettersi della luce.
Non sono sicura di aver ben compreso ma mi è sembrato di capire che solo in Istria si trovano le stalagmiti a fetta, infatti non ne ho viste nella Grotta Gigante.

Si continua a scendere ed è sempre più scuro, umido, freddo, scivoloso. Profondo!

Signori questa è la natura che stiamo distruggendo!
Questo umido e questo freddo, a tratti fastidiosi, fanno sorridere e solleticano il pensiero che in fondo io ho sempre immaginato il fuoco all'interno della terra e invece umido e freddo! Ma certo, al centro c'è ancora molta strada, però un pensiero che nasce in me e mi fa sorridere.
Di fronte al laghetto resto muta, immobile e mi immergo nella mia fantasia andando a cercare gli albori della vita, quando non c'era niente ma poi penso e guardo e mi chiedo: "Ma forse questo era il niente".

Ancora stento a crederci, i protei!
Nella mitologia greca Proteo è un antico dio del mare, evocato da Omero nell'Odissea. la parola suggerisce l'idea dl primogenito, primordiale, primo nato. Sembra essere un suddito di Poseidone, il pastore delle sue foche, e lui può vedere tutto nella profondità del mare, poi diventa Oceano ... eccoli là, minuscole salamandre con zampine sproporzionate che si muovono anche una volta l'anno. Questo animale così piccolo che può mangiare una volta ogni dieci anni, che raggiunge nel suo momento di adultità i 25cm, cieco, fermo, là in fondo, inconsapevole del nostro mondo, delle guerre e forse anche dell'inquinamento ... così strettamente collegato all'immenso oceano.
Poi siamo risaliti e il caldo afoso era ancora più fastidioso.
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