Oggi conosciamo Manuela Cera dalla Puglia, un territorio non facile ma sicuramente fertile. La Puglia è fisicamente lontana dall'Europa e dunque ha meno confidenza con la questione bilinguismo ma noi siamo tutti sicuri che è anche un terreno fertile, giovane, di grande cultura e tradizione che saprà accogliere e comprendere il valore che Manuela sta cercando di apportare con il suo lavoro. Manuela siamo tutti con te, ti leggiamo spesso sulla rete di Eccellenza e siamo sicure che ce la farai.
Anche a te chiedo come hai conosciuto Hocus&Lotus e il
metodo del Format Narrativo della professoressa T. Taeschner e in
quale modo questo incontro abbia cambiato la tua vita.
Ho
conosciuto il mondo dei nostri due DinoCrocs, navigando casualmente
sul web alla ricerca di un metodo che potesse darmi quella sicurezza
che mi mancava per poter insegnare con successo la lingua inglese ai
bambini. Uscivo da una esperienza di insegnamento come esperta
esterna in un progetto di inglese per bambini di 5 anni, in una
scuola dell’infanzia pubblica del mio paese. Nonostante il bel
ricordo, quello che mi resta di quel periodo è un senso di
insoddisfazione, per non essere riuscita ad andare oltre quel metodo
tradizionale scolastico che mette a dura prova la capacità dei
bambini portandoli a memorizzare una lista di vocaboli, che restano
tali.
Sono
laureata in lingue ma non ho grandi esperienze nel campo
dell’insegnamento, se non relativamente a lezioni private, su
richiesta. E in queste lezioni mi sono spesso confrontata con
ragazzi, con diversi anni di studio della lingua inglese alle spalle.
Con molta sorpresa ho scoperto che non sapevano costruire frasi di
senso compiuto. Mi misi perciò a cercare sul web qualcosa con lo
scopo di trovare del materiale di supporto per l’insegnamento ed é
lì che mi si è aperto il mondo di Hocus&Lotus.
Così,osservando
il sito, ho cominciato a fantasticare come una bambina emozionata,
che guarda il suo cartone preferito. Tuttavia, in quel periodo, non
avevo le possibilità economiche per fare la formazione e dovetti
lasciar perdere.
Nel
frattempo ho fatto altri lavori, che non avevano niente a che fare
con le lingue, né con l’insegnamento; mi sono poi sposata, ed ho
avuto mio figlio.
Mi
sono ripromessa di volergli trasmettere la mia passione per
l’inglese, già da prima che nascesse pensavo a come fare per
crescerlo bilingue. Gli parlavo spesso inglese, nei momenti del
cambio pannolino, della poppata o del bagnetto e gli descrivevo
quello che stava accadendo, anche se poteva sembrare che non mi
capisse; gli leggevo e gli leggo ancora molti libri, perché, come
me, imparasse ad amarli. Mi sembrava però che non bastasse e per
questo, dato che nelle vicinanze non esiste nessun corso del genere,
ho deciso di fare io stessa la formazione, soprattutto per lui.
Quindi, prima ancora di essere una Magic Teacher, sono in primis una
Magic Mum.
In
questo fiume di parole hai anticipato la domanda che avrei voluto
fare …
Cosa
significa per me essere una Magic Mum? Significa condividere con mio
figlio un metodo che va al di là del mero insegnamento scolastico,
imparare con lui e condividere questo apprendimento con gioia,
trasmettere a lui una mia passione con divertimento, rendendola
magicamente anche sua, essere con lui complice e condividere momenti
di full immersion nella fantasia e nella nuova lingua, momenti in cui
mi sento estremamente orgogliosa del percorso che sto facendo, perché
mi emoziona scoprire sempre più insieme a lui.
Ogni
giorno. Diventare una Magic Mum mi ha aiutato a trovare le strategie
giuste per continuare con successo il mio percorso di bilinguismo in
famiglia, e per far entrare l’inglese nella nostra casa con
naturalezza. Paolo non sa cosa sia l’inglese e quando gli si
chiede:
“Dillo in inglese!” lui rimane perplesso, mentre nel momento in cui gli si comincia a parlare nella nuova lingua, improvvisamente passa da un codice linguistico all’altro, senza rendersene conto.
E
quando hai deciso di diventare Magic Teacher oltre che Magic Mum?
Il
passaggio dall’essere una Magic Mum, all’essere una Magic
Teacher, non è stato per niente facile, poiché il rapporto che si
crea tra madre e figlio va sempre oltre ogni confine, per cui, pur
amando stare a contatto con i bambini, inizialmente ho incontrato
piccole difficoltà che un po' mi hanno messo in crisi. Poi, con il
tempo e la formazione ho scoperto che è proprio questo mettersi in
discussione che ci permette di crescere e migliorare e ora mi sento
estremamente più sicura.
Avevo
paura, soprattutto all’inizio, di non riuscire a stabilire un
legame speciale con loro. Per fortuna poi ho capito che molto dipende
da me e non da loro e mi sono data un gran da fare.
Quale
strategia di marketing usi per diffondere il bilinguismo sul tuo
territorio, un territorio che forse non è neanche tanto facile ma
sono sicura che è anche un territorio che sa ben accogliere i bravi
professionisti.
Quando
mi si presentò l’occasione di poter fare una presentazione in un
nido del mio paese, non potevo di certo rifiutare e nonostante si
possa pensare che il paesino in cui vivo lascia poco spazio alle idee
innovative e soprattutto al bilinguismo, vista anche la lontananza
dal resto d'Europa sono riuscita a rompere qualche schema
d'insegnamento, grazie soprattutto alla direttrice del nido del mio
paese.
Graziana,
mi ha permesso e aiutato credendo in me e nel metodo, a spiegare che
è possibile apprendere le lingue straniere in età precoce senza per
questo pensare che si tratti di riempire la testa dei bambini con
nozioni prive di senso. Divertirsi a raccontare storie creando una
relazione armoniosa, sicura e di fiducia, parlando con naturalezza in
inglese e non in italiano e senza alte aspettative, senza
dimostrazioni, senza richieste di conte e filastrocche al bambino ma
lasciando che con i suoi tempi assapori il mondo anche attraverso
un'altra lingua, è possibile, è magico, è emozionante. Ovviamente
se in famiglia si condivide Hocus&Lotus dieci minuti al giorno
tutto è più magico, e questi dieci minuti al giorno con l'aiuto
della competenza professionale della Magic Teacher, rendono
l'apprendimento più forte, lo sviluppo più sicuro, l'autostima
cresce con il bambino e con l'autostima cresce la sua voglia di
apprendere e di studiare, un dono questo, più dell'inglese, che si
porterà avanti per la vita.
Cosa
significa per te far parte della Rete di Eccellenza?
La
Rete d’Eccellenza è uno strumento fondamentale per garantire la
buona riuscita del metodo. Farne parte aggiunge valore in più alla
mia professionalità di Magic
Teacher
in quanto mi permette di scambiare pensieri, dubbi, idee,
programmazione, formazione continua e molto altro con le Magic
Teachers certificate di tutta Italia.
In un
territorio, come il mio, il bilinguismo ha difficoltà ad insinuarsi.
Noi non viaggiamo a Londra tutte le settimane per lavoro, il nostro
inglese è più che altro turistico, non andiamo a prendere il caffè oltre confine e non abbiamo la quantità di turisti di una città
come Roma o l'Università per Stranieri come Perugia e dunque è un
concetto un po' faticoso da introdurre, ma il territorio, soprattutto
quello giovane, quello delle mamme forti e decise che siamo, è
desideroso di novità e di innovazione per il futuro dei nostri
piccoli. La rete di eccellenza mi sostiene aiutandomi nei momenti di
difficoltà, gratificandomi quando accoglie le mie idee a braccia
aperte diffondendole anche in altre città sempre attraverso il
lavoro di altre Magic Teachers.
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